18 settembre 1994: Il Palio di Asti più geniale della storia

Il Palio del 1994 è probabilmente uno dei più geniali della storia, vinto con astuzia dal comune di Moncalvo. Rendendosi conto di non disporre di un purosangue all’altezza degli altri, il comune inventò l’escamotage della caduta volontaria del fantino per consentire alla cavalla Rapsodia di galoppare senza fantino. Il Rettore Guarino e il fantino Cottone furono gli artefici di questa trovata formidabile, che lasciò di stucco la concorrenza.

Truciolo ha fatto il suo dovere in batteria, portando Rapsodia in finale. Ora tocca alla cavalla dimostrare le sue doti: con il fantino in groppa fatica a emergere, ma scossa diventa imprendibile. Così Mario si lascia scivolare a terra, scrivendo una delle pagine più significative e spettacolari nella storia del Palio. Tutti provano a superare Rapsodia, ma lei respinge ogni assalto, compreso quello finale di un generoso Massimo Donatini, che aveva sotto di sé il cavallo più forte del lotto: Mighty Dragon. Anche lui deve arrendersi, chiudendo al secondo posto. Terzo posto per Santa Caterina, grazie al bravissimo Lobina. Il Drappo finisce per la terza volta in terra d’Aleramo.

PRIMA BATTERIA: Cattedrale (Angelo Depau, su Duchessa Lia), Canelli (Paolo Ragoni, su Angela B), Montechiaro (Canio Abruzzese, su Rambaldo), Nizza (Renzo Turchi, su Diluvio), San Lazzaro (Tonino Cossu, su Pendolino), Santa Caterina (Stefano Lobina, su Over The Sun) e Viatosto (Martin Ballesteros, su Slavi).

SECONDA BATTERIA: San Paolo (Franco Casu, su Sciura), Don Bosco (Maurizio Farnetani, su Alfieri), San Silvestro (Tonino Sotgia, su Chalcot), San Martino San Rocco (Luigi Bruschelli, su Felicidad), Baldichieri (Massimo Donatini, su Mighty Dragon), Santa Maria Nuova (Giuseppe Pes, su Nebbiuno) e San Marzanotto (Danilo Todde, su Native Warrior).

TERZA BATTERIA: San Damiano (Luca Semenzato, su Mbriana), San Pietro (Remo Pischedda, su Commander Gray), Torretta (Gianluigi Mureddu, su Christall), San Secondo (Lorenzo Giovani, su Fiurana), Tanaro (Massimo Coghe, su Piero), Castell’Alfero (Claudio Bandini, su Matta per Amore) e Moncalvo (Mario Cottone, su Rapsodia).

FINALE: Baldichieri (Donatini), Santa Caterina (Lobina), Cattedrale (Bernardini), Castell’Alfero (Bandini), San Secondo (Giovani), Santa Maria Nuova (Pes), Viatosto (Ballesteros), Moncalvo (Cottone) e San Marzanotto (Todde).

Nei primi anni Novanta Truciolo iniziò ad allenare i cavalli di Gaetano Guarino, un appassionato astigiano divenuto nel 1994 Rettore del comune di Moncalvo. 

Fu allora che avvennero gli episodi che fecero passare Truciolo alla storia del Palio: osservando le caratteristiche di una cavallina giunta dall’Est Europa, Truciolo e Guarino scoprirono che, pur non avendo particolari doti di potenza, Rapsodia (questo il nome della cavallina) possedeva un naturale istinto da capobranco e che nessun purosangue era in grado di superarla quando correva libera. 

Truciolo iniziò quindi in gran segreto ad allenarla a correre scossa. Al Palio di Asti, dopo aver superato a fatica la batteria eliminatoria, si presentò alla finale, assicurò le briglie al collo della cavallina e si tuffò verso lo steccato al momento del via. Il trucco riuscì alla perfezione: Rapsodia andò in testa alla prima curva e non fu più raggiunta, regalando a Moncalvo il terzo Palio, dopo quelli del 1988 e 1989.

L’anno successivo, Truciolo ripeté lo stesso trucco: Rapsodia, ribattezzata ironicamente “Stasera mi butto”, non riuscì ad andare subito in testa, ma rimontò e vinse di nuovo. 

Il trucco impiegato per vincere i Palii del 1994 e 1995 ebbe una ripercussione regolamentare: a partire dal Palio successivo, infatti, lo stratagemma di lasciarsi scivolare appositamente da cavallo fu vietato con una norma ad hoc.

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